L’LCA, ovvero l’analisi del ciclo di vita dei serramenti realizzati con varie tipologie di materiali è il metodo utilizzato dall’Università di Barcellona per effettuare comparazione tra infissi realizzati in PVC, in legno ed in alluminio.
La metodologia LCA, definita dalla norma ISO 14040, consente di valutare l’impatto e la compatibilità ambientale di un prodotto durante la sua vita, ottenendo valutazioni “standardizzate” e confrontabili tra prodotti realizzati con diversi materiali ma che svolgono la stessa funzione.
I parametri utilizzati per valutare l’impatto ambientale dei prodotti nello studio dell’Università di Barcellona sono l’energia spesa dal sistema e l’effetto serra (emissioni di CO2). L’analisi considera che i materiali di costruzione con cui sono realizzate le finestre siano riciclati dopo la vita utile dei prodotti.
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Consumo energetico ed emissioni sono stimati in tutte le fasi del ciclo di vita del serramento in PVC, in legno e in alluminio: produzione, assemblaggio, utilizzo (con una previsione di 50 anni per le tre tipologie), smaltimento in discarica, riciclaggio e trasporti relativi ad ogni azione.
I dati che emergono vedono i serramenti in PVC in testa a questa classifica con un consumo energetico di 1780 KWh e 742kg di emissioni di CO2, seguiti dalle finestre in legno in seconda posizione con un consumo di 2045 KWh e 886 kg di CO2; mentre sul terzo gradino del podio troviamo gli infissi realizzati in alluminio a taglio termico con 4413 KWh di energia consumata e un’emissione di 1935 kg di CO2, ben oltre il triplo dei valori di un infisso realizzato in PVC.
Da questa ricerca di LCA su queste tre tipologie di infissi emerge che l’infisso costruito in PVC è quello che ha un minor impatto ambientale, se correttamente riciclato a fine vita, rispetto agli infissi in legno e alluminio.